venerdì 4 gennaio 2013

Le bugie e le emozioni

Buongiorno lettori,
oggi come promesso parleremo dell'influenza delle emozioni sulle bugie.
Prima di cominciare, però, vorrei riportare alcune informazioni riguardanti il cervello che ho trovato nel sito: 
www.piuchepuoi.it/sviluppo-personale/cervello-come-funziona/
L’encefalo, nel linguaggio colloquiale definito cervello, è la sede delle nostre attività cognitive (pensiero, memoria, percezione). In quest’organo avviene la rappresentazione del mondo attinta con i cinque sensi (vista, udito, tatto, olfatto  e  gusto) e da qui partono i comandi motori che attivano i muscoli dando origine a ogni nostro comportamento. Tra questi due estremi (percezione-movimento) si collocano le emozioni e tutto la spazio dedicato alla creazione di immagini mentali e ricordi
La nostra sfera emozionale si gioca in una struttura ad anello – perciò definita sistema limbico – della corteccia, comprendente diverse aree. Tra esse l’ipotalamo.Tale struttura genera i ritmi che si alternano ogni giorno nell’organismo (ritmi circadiani) e regola la temperatura corporea. L’ipotalamo comunica mediante sostanze chimiche rilasciate nel sangue che, a distanza, regolano l’attività di altri organi. L’amigdala (una massa di nuclei nascosta nel lobo temporale), l’ippocampo, la circonvoluzione del cingolo, il fornice (un voluminoso fascio di fibre nervose) sono altre strutture limbiche con cui la corteccia controlla le emozioni e origina la memoria.

 Le bugie non sempre riescono nella loro “impresa”, infatti; il bugiardo può essere tradito da molti fattori; oggi parleremo di errori strettamente legati al soggetto; in quanto l’uomo è considerato essere superiore a tutte le altre specie ma esso non è ancora in grado di essere superiore a se stesso.
Non in tutti i casi il mentitore deve fare i conti con le emozioni, ma quando queste entrano in gioco nasconderle o mascherarle diventa una sfida ardua.
Paul Ekman sostiene che: quando i sentimenti si mettono in moto i cambiamenti sono automatici, immediati e essi avvengono senza una scelta cosciente. Tali fenomeni sono vissuti passivamente, non si può scegliere di provare una determinata sensazione, perché avverrà in un momento inatteso e sarà la causa di un fatto per lo più inaspettato.
L’emozione può essere immediata rispetto alla situazione o può istaurarsi gradualmente. In questo ultimo essa cresce d’intensità poco a poco tanto che inizialmente il diretto interessato non se ne rende nemmeno conto (anche se gli altri possono percepirlo da subito) quando prenderà coscienza di ciò che sta provando la sensazione sarà cresciuta d’intensità in un modo tale che non potrà più essere controllata. A volte è lo sforzo, che il mentitore compie, per nascondere l’emozione che tradisce e mette in risalto l’emozione stessa.
Come già accecato a volte il bugiardo cerca di simulare un’emozione, tuttavia non è un’impresa facile perché vi sono una serie di movimenti relativi alle emozioni che pochi sono in grado di simulare volontariamente.
Ad esempio nel caso della paura le sopracciglia si inarcano e non si sollevano semplicemente, in questo caso potrebbe essere proprio lo sforzo di combattere la vera emozione a tradire il bluff.
Quindi le emozioni sono parte integrante della bugia e se il bugiardo vuol riuscire bene deve trovare un sistema per gestirle; infatti, anche nei casi in cui l’inganno non prevede né la simulazione e né la dissimulazione esse entrano in gioco quando meno ci si aspetta.

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